ANNUAL #1

 

LA GRANDE BATTAGLIA CONTRO GLI Z'NOX

 

CAPITOLO 7


Di Fabio Volino & Carlo Monni

 

 

PROLOGO

 

 

 

            Nel corso degli anni la Terra ha subito diversi tentativi d’invasione aliena tutti sventati: a volte per pura fortuna, altre volte per l’intervento dei suoi protettori in costume, i cosiddetti supereroi. La storia sta per ripetersi: il nemico stavolta si chiama Z’Nox ed è giudicata la razza più spietata di un universo che abbonda di razze che sanno poco di cosa siano la pietà ed altri sentimenti. Già una volta hanno provato ad invadere il nostro pianeta, ma hanno fallito. Ora sono tornati e non potevano scegliere momento peggiore: proprio mentre i Vendicatori e la Guardia dell’Infinito sono impegnati in uno scontro con un insidioso e potente nemico.[1]

In questo momento cinque figure in armatura fluttuano nello spazio appena fuori dal raggio d’azione dell’attrazione gravitazionale terrestre. Quattro di loro indossano la familiare armatura rosso ed oro di Iron Man in una speciale versione pensata specificamente per i rigori dello spazio,[2] il quinto, invece, indossa un’armatura dal design molto simile, ma i cui colori sono il nero e l’argento: è War Machine, il cosiddetto Iron Man rinnegato, che in realtà è in segreto appartiene ai Potenti Vendicatori e sotto il cui elmetto si cela James Rupert Rhodes, da lungo tempo amico fidato e collaboratore di Tony Stark. Lo stesso Tony Stark, del resto, fa parte del gruppo degli Iron Men assieme a Eddie March, Mike O’Brien e Carl Walker, in trasferta dalla California[3]

<<Ragazzi, è la prima volta che ammiro le stelle in questo modo.>> commenta Carl Walker <<Se la ricompensa è questa, allora sono fiero di indossare quest'armatura.>>.

<<Ahimè, non siamo qui per ammirare il paesaggio.>> dice Tony Stark.

<<C'entra ancora Scarlet, dunque?>> chiede War Machine.

<<Esatto: era nella base dei Vendicatori della Costa Ovest quando le è accaduto qualcosa, ha pronunciato la parola Z'Nox, poi ha perso i sensi.>>

<<E questo dovrebbe dirci qualcosa?>>

<<Ci dice molto: la razza degli Z'Nox tentò già una volta di invadere il nostro pianeta e venne allontanata con una sorta di comunione mentale.>>

<<Scarlet.>> mormora Michael O'Brien <<Io non la conosco bene, ma un po' mi fa paura.>>
<<Esatto, non la conosci.>>
interviene Eddie March <<E non la puoi giudicare: non c'è nulla da temere da lei.>>.

<<Ehi, calmo, facevo per dire. Credevo però che un solo Iron Man stesse nei Vendicatori.>>

<<Hai fatto i conti senza l'oste, ovvero Tony Stark.>> esclama Jim Rhodes.

In quel momento i sensori delle armature di tutti e cinque gli eroi si attivano quasi all'unisono. Brutto presagio.
<<C'è qualcosa... o qualcuno... davanti a noi.>> dice Tony.

<<Quanto è lontano?>> chiede O'Brien.

<<Sono più vicini di quanto pensavamo. Analizzando i dati in mio possesso mi azzardo a dire che sono proprio gli Z'Nox.>> 

L'eroe si volta un attimo indietro per ammirare quel piccolo punto nello spazio che è la Terra. Più in là alcuni suoi amici stanno combattendo una tremenda battaglia: quella imminente, però, rischia di rivelarsi più fatale.

<<D'accordo, sono loro.>> afferma Carl Walker <<Come aveva detto quella tizia: facciamoli fuori e torniamo a casa giusto in tempo per vedere Celebrity Survivor.>>

"Non sarà così semplice.>> mormora Jim Rhodes, che ha intuito i timori del suo amico.

<<Ma cosa...>> inizia Eddie March.

<<Io non immaginavo potessero essere così tante.>> C'è ansia nella voce di Tony Stark. <<Ragazzi, sono in arrivo centinaia di navi spaziali, forse superano il migliaio... e sono tutte dirette verso la Terra.>>

Il silenzio accoglie questa rivelazione, il silenzio spettrale del vuoto dello spazio. Infine Carl Walker dice:

<<Era meglio se stamattina non mi alzavo dal letto.>>

<<Non vorremo certo arrenderci così, giusto?>> esclama War Machine.

<<Cosa intendi dire?>> chiede Tony Stark.

<<Amico mio, la Terra ha un'altissima concentrazione di superesseri. Superesseri che sono certamente in grado di fermare questi Z'Nox, sia che siano centinaia oppure milioni. È stata una fortuna averli avvistati con così largo anticipo: possiamo predisporre un adeguato piano di difesa.>>

<<Anche con i Marziani è stato così, eppure...>>

<<Appunto, sappiamo cosa ci aspetta.>>

Tony inizia a rimuginare: il nemico che hanno di fronte è forte, eppure non è certo invincibile.

:<<Tutti i popoli che abbiamo aiutato finora, le alleanze che abbiamo forgiato... Gli Eterni, i Devianti, gli Inumani: con le loro forze al nostro fianco...>>

<<Quelli spacciati sarebbero gli Z'Nox e non noi.>>

<<Mi hai convinto, torniamo subito indietro.>>

<<Aspettate un momento.>> li blocca Eddie March <<Credo sia giusto che io, Mike e Carl rimaniamo qui.>>

<<Sei impazzito forse?>> esclama Carl Walker.

<<Ascolta: deve esserci una prima linea di difesa. E possiamo essere noi. Ricorda che indossiamo armature create da uno dei migliori geni inventivi della Terra. Anche se potremo mettere fuori gioco solo poche astronavi sarà comunque un problema in meno per quelli che verranno dopo di noi.>>

<<Sì, ha senso.>> annuisce Mike O'Brien.

<<Può essere molto, molto pericoloso.>> dice Tony.

<<Credi che non lo sappiamo?>> ribatte Eddie <<i che non abbiamo accettato tutti i rischi il giorno in cui abbiamo deciso di indossare queste armature?>>

<<Vi lascio qui solo se tutti voi siete d'accordo.>> insiste Tony.

Eddie March e Mike O'Brien annuiscono subito, poi si voltano ad osservare Carl Walker.

<<Aver fatto un paio di missioni per i Vendicatori vi ha dato alla testa.>> dice costui <<Siete proprio dei... Oh, d'accordo, rimango: ormai sono un esperto di situazioni infuocate.>>

.<<Molto bene, ragazzi.>> <<Fatevi valere. Per la Terra e per Happy.>> li incoraggia War Machine.

<<Rispetto la vostra decisione.>> aggiunge Tony a malincuore, poi si rivolge a Rhodey <<Andiamo. In Bocca al lupo amici.>>

            E così, mentre i loro due amici riprendono la via del ritorno nell’atmosfera, gli altri tre Iron Men rimangono nello spazio, prima linea di difesa della Terra. Come gli Spartani alle Termopili ed i Texani ad Alamo sono determinati a resistere sino all’ultimo respiro pur di ritardare il più possibile l'avanzata degli invasori. Diversamente da quegli eroi del passato, sperano di poter sopravvivere alla loro impresa, ma comunque vada non cederanno senza lottare costi quello che costi.

            La battaglia per la Terra comincia qui.

 

 

1.

 

 

            Il viaggio di ritorno è relativamente facile: le armature sopportano molto bene l'accelerazione ed il conseguente attrito, il loro sistema interno converte il calore in energia e l’accumula disperdendo quella in eccesso; il sistema di raffreddamento riporta la superficie metallica di questi gioielli della tecnica alla temperatura ambiente non appena sono rientrati nell’atmosfera. A questo punto Tony Stark rompe il silenzio:

<<Adesso vuoi spiegarmi cosa ti è saltato in mente?>> chiede.

<<A che ti riferisci?>>

<<Quelle pose da macho: “Siamo certamente in grado di fermare questi Z'Nox, sia che siano centinaia oppure milioni”; “Quelli spacciati saranno gli Z'Nox e non noi”. Ma davvero credii che un pugno dii esseri, sia pure dotati di superpoteri potrebbe prevalere contro un esercito di milioni d’individui dotati dii tecnologia avanzatissima per gli standard di metà delle galassie conosciute?>>

<<Vuoi proprio saperlo? No, non lo credo, ma secondo te cosa dovevo dire ai ragazzi? “È finita, siamo spacciati, arrendiamoci”? Per quanto sia disperata la situazione… e credimi: anche loro ne sono consapevoli… io non intendo arrendermi, non senza aver almeno provato a cercare dii rompere il c#§o a quei figli di una @ç°**#a aliena.>>

<<Uhm, è questo che hai imparato nei marines, tenente?>>

<<No: l’ho imparato nei ghetti di Philadelphia mentre cercavo di sopravvivere.>>

<<Ok, non hai torto. Mi secca, però aver lasciato lassù Eddie e gli altri.>>

<<È stata una loro scelta, il modo migliore di rispettarla è darsi da fare per fermare questi Z’Nox.>>

<<Giusto.>>  Tony attiva il suo comunicatore. <<Qui è Iron Man. Confermo l’avvertimento di Scarlet: ci sono migliaia di astronavi in arrivo.>>

<<Qui Visione. Provvederò immediatamente ad allertare il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ed i vari governi mondiali  e naturalmente anche tutte le varie comunità di superesseri sparse per il mondo.>>

<<Molto bene, ma fai in fretta: ci sono tre dei miei compagni lassù, da soli contro tutte quelle astronavi.>>

<<Non mi sembra una scelta molto logica. Provvederò a che sia mandata il prima possibile una spedizione di soccorso.>>

<<Proprio quello che speravo che dicessi.>> dice Tony <<Da parte mia intendo tornare lassù il prima possibile. Ne riparliamo quando sarò al Palazzo. Chiudo.>>

<<Bene. E adesso?>> chiede War Machine.

<<Adesso ci separiamo.>> risponde Tony <<Io torno al palazzo e tu… beh fai quel che sai fare meglio: spacca qualche sedere alieno.>>

<<Agli ordini, capo.>>

            E mentre si separa da War Machine Tony riflette: c’è qualcosa che lo tormenta: un ricordo che gli sfugge, qualcosa d’importante, ne è sicuro, ma cosa? Accantona il problema per il momento ed il suo pensiero va ai suoi amici nello spazio. Spera davvero che riescano a cavarsela.

 

Spazio: la cosiddetta ultima frontiera.

Sono in tre. In tre contro un intero esercito. Sono Iron Men: sì, c’è n’è più di uno al mondo, perché c’è bisogno di varietà. Si chiamano Eddie March, Michael O’Brien e Carl Walker ed ognuno di loro ha un motivo per combattere.

Eddie March lotta da tutta la vita. All’inizio era un pugile, capace di tenere testa sul ring ai più grandi pesi massimi. Ha terminato la sua carriera imbattuto, ma è stato sconfitto dall’unico nemico che non poteva sconfiggere: la malattia. Nella fattispecie un grumo di sangue al cervello. Ed allora ha trovato nuove vie per lottare, grazie a Tony Stark. Se l’è vista brutta più di una volta, ma come accadeva sul ring non ha mai rifiutato di arrendersi. Eddie March non conosce il significato di questa parola. Anche adesso che la situazione appare senza speranza, lui è lì in prima linea, per nulla determinato a ritirarsi. Un vero campione.

Michael O’Brien è qui forse per una serie di circostanze, forse no. Dice spesso a sé stesso che combatte per onorare la memoria di suo fratello Kevin: ma è solo questo? Certo, la sua morte ha cambiato totalmente la sua vita, ma negli ultimi tempi, da quando Tony Stark lo ha voluto accanto a sé, ha sentito che c’era anche qualcos’altro. Gli piace essere Iron Man, gli piace essere acclamato come eroe e rispettato per questo. Gli piace essere sé stesso. Anche lui non si arrenderà tanto facilmente.

Carl Walker invece ha un atteggiamento diverso. Diversamente dagli altri due, è diventato Iron Man solo per necessità contingenti e solo per un paio di casi (contro il Mandarino e Magma) in cui proprio non poteva dire di no. Ancora adesso indossa quest’armatura, ma solo per scoprire chi sia il nuovo Forza. È Iron Man più per circostanze fortuite che per scelta e preferisce rimanere defilato piuttosto che esporsi. Del resto si nasconde da una vita intera. In ogni caso ora è qui e farà la sua parte.

<<Arrivano!>> grida Eddie March.

Ma è come sottolineare l'ovvio dal momento che le astronavi degli Z'Nox sono ben visibili e non vogliono alcun ostacolo sulla loro strada. Subito partono dei raggi energetici, che i tre Iron Men evitano a fatica replicando poi coi loro raggi repulsori. Alcuni vanno a segno, ma è una goccia in un mare sterminato.

<<Cercate di contrastarli!>> incita Michael O'Brien.

<<Parli facile tu.>> replica Carl Walker <<Coi loro raggi dietro al culo non me la sento di fare lo spavaldo.>>

 

            Un attimo di pausa c’è quasi sempre nel mezzo di una battaglia e Tony Stark sente proprio di averne bisogno, ecco perché, arrivato al Palazzo dei Vendicatori si è recato nel piccolo appartamento privato che ancora vi mantiene e si è sbarazzato dell’armatura per concedersi un po’ di riposo ed una doccia veloce. Con l’invasione in atto ed i suoi compagni in pericolo, per non parlare dell’altra crisi spaziale, però, non può perdere troppo tempo a permettersi di riposare. In abiti civili scende nella sala monitor e si mette in contatto con varia gente, tra cui Nick Fury, il Direttore dello S.H.I.E.L.D., il Dipartimento H in Canada ed altri ancora. C’è sempre quel particolare sugli Z’Nox che gli sfugge e lo tormenta. È sicuro che è importante, ma non riesce a ricordarselo. La verità è che è troppo stressato ultimamente: come se non bastassero tutti gli altri suoi problemi, ora deve pensare anche a sua figlia Kathy che è scappata di casa a causa dei frequenti litigi tra la madre ed il patrigno.[4] Spera che non le sia successo niente. Vorrebbe essere la fuori a cercarla, ma non può permetterselo adesso e si maledice per questo. Sta ancora anteponendo alla sua famiglia il resto della sua vita, ma stavolta davvero non ha scelta. Si lascia cadere, esausto, su una poltrona. Non è nulla, si dice, solo un piccolo capogiro per la stanchezza. Di certo il suo cardiologo lo rimprovererebbe per gli sforzi a cui sta sottoponendo il suo cuore nuovo di zecca, ma se non lo saprà non avrà nulla da dire. Ora: se solo ricordasse quel che il suo subconscio tenta di suggerirgli… un momento: forse se dà un’occhiata al file sugli Z’Nox col resoconto della loro battaglia con gli X-Men...

In pochi attimi è davanti ad un monitor e si collega col database dei Vendicatori. Le sue dita aprono il file Uhm… nulla che già non sapesse… No… un momento: cos’è questo? Il pianeta degli Z’Nox è… cosa? Deve fare delle verifiche e subito.

Una veloce telefonata lo mette in contatto con il Professor Charles Francis Xavier, fondatore e mentore degli X-Men, nel suo studio a Genosha.

<<Si.>> conferma questi <<Gli Z’Nox usano il loro pianeta sia come mezzo di trasporto intergalattico, che come arma definitiva contro i pianeti da conquistare. In questo momento sto cercando di sondare le loro menti ed ho percepito che il pianeta è già nel Sistema Solare… pressappoco all’altezza di Giove ed in rapido avvicinamento.>>

-Maledizione.- sbotta Tony -L’arrivo di quel pianeta in prossimità della Terra provocherà catastrofi che nemmeno i teorici dell’apocalisse s’immaginano e noi non abbiamo i mezzi per fermarlo.-

<<C’è sempre un modo, amico mio e noi dobbiamo trovarlo.>>

-Non può ripetere quel suo trucchetto mentale che ha usato per sconfiggerli anni fa?-

<<Ci ho già provato, ma senza successo: stavolta sono provvisti di difese contro questo tipo d’attacco.>>

-Avrei dovuto immaginarlo: magari è proprio questa la fonte del mio mal di testa. La ringrazio Professore. Ora mi scusi, ma vorrei contattare Reed Richards. Magari un genio come lui troverà una soluzione.-

<<Spero che abbia miglior fortuna di me.>>

            Prima che Tony riesca a fare la chiamata ecco che ne arriva una proveniente dalla sede dei Vendicatori Costa Ovest ed all’altro capo c’è nientemeno che il Dottor Bruce Banner, alias l’Incredibile Hulk... o forse sarebbe meglio dire: vari Incredibili Hulk.[5] Scambiatisi i convenevoli di rito, Tony esterna a Bruce i suoi timori.

<<Potresti fornirmi i dati in tuo possesso?>>  chiede Banner

Tony non ha difficoltà a fornirglieli  e nei successivi minuti Bruce Banner li esamina più e più volte, infine dice:
<<Sì, Tony. Le cose potrebbero essere peggiori del previsto.>>
-Voglio mettermi in contatto con Reed Richards.- gli dice l’altro -Lui fugherà ogni mio dubbio.-
<<Sono d'accordo. Tienimi informato. Ci sentiamo.>>

            Tony chiama immediatamente Reed Richards, che col resto del suo gruppo è impegnato a contrastare gli alieni che hanno attaccato New York.

<<C’è appena stato l'assalto di un commando di Z'Nox che ha cercato di uccidere mio figlio Franklin, approfittando del fatto che eravamo troppo impegnati col resto dell’invasione.>> gli dice Reed dopo gli inevitabili saluti.

-Tutto bene?- sentendo parlare del figlio di Reed Tony non può fare a meno di pensare a Kathy ed al piccolo Andy, il bambino che ha da poco adottato. Deve sperare che siano al sicuro adesso.

<<Per nostra fortuna Franklin non è un bambino facile da uccidere: ha immobilizzato i suoi assalitori in un battito di ciglia.>>

-Ne sono contento. Senti, Reed, ti ho chiamato per un problema serio.-

            Con poche parole tony spiega a Reed del pianeta Z’Nox.

<<Si…>> risponde quest’ultimo <<Avevo già dedotto la presenza del pianeta da alcune anomalie elettromagnetiche verificatesi nelle ultime ore. Se mi dai mezzo secondo ti posso calcolare la sua attuale posizione.>>

            Esattamente 28 secondi, 83 centesimi e 2 millesimi dopo:

<<Attualmente ha superato l’orbita di Venere e sta già facendo sentire il suo influsso sulle maree. Incrocerà l’orbita della Terra esattamente fra due ore, 40 minuti e 28 secondi e 88 centesimi. Troppo poco per costruire un’adeguata contromisura nei suoi confronti, se è questo che stavi per chiedermi. Temo che l’unica possibilità sia sabotare il suo sistema di guida direttamente sul pianeta.>>

-Direttamente sul pianeta? Non arriveremo mai in tempo, a meno che… forse c’è una possibilità. Grazie Reed. A proposito… ho parlato con Bruce Banner, prima, o forse dovrei dire Hulk. Sembra essere nel pieno controllo delle sue trasformazioni adesso.-

<<Mi fa piacere. Ora scusami, ma ho un pò di alieni a cui badare: sembra che sia in arrivo una seconda ondata.>>

            Salutato Reed, Tony riflette. È consapevole che la sua mossa potrebbe portare tre suoi amici alla morte, ma non ha altra scelta purtroppo, così fa immediatamente un’altra chiamata:

-Eddie, mi ricevi?-

 

 

2.

 

 

Spazio.

<<Potresti ripetere, Tony? Perché non sono sicuro di aver capito.>> esclama un incredulo Eddie March.

-C’è un pianeta che sta venendo verso di voi- conferma l’industriale -Se si avvicina troppo alla nostra Terra… potete immaginarne gli effetti sulle maree e sull’ambiente. Sarebbe una catastrofe totale. Non possiamo permettere che questo accada. Sto radunando tutti i Vendicatori, ma ancora non riesco a stabilire le giuste coordinate per il teletrasporto: se voi riusciste ad infiltrarvi, mi baserei sulla vostra posizione ed in men che non si dica arriverebbero i rinforzi.-

<<Tony, per noi non c’è problema.>> interviene Michael O’Brien <<Questo settore di spazio comunque è grande: non riesci proprio a darci alcuna indicazione?>>

<<Non servirà.>> risponde Carl Walker indicando un punto davanti a lui.

Anche senza il visore, anche senza gli strumenti sofisticati dell’armatura il pianeta degli Z’Nox è ben visibile. E solo nel vedere la sua massa i tre Iron Men, nessuno dei quali ha competenze scientifiche, capiscono la portata di ciò che è in ballo. No, non si tratta di una catastrofe: sarebbe la distruzione totale.

<<Allora cosa aspettiamo?>> li incita Eddie March <<Rispediamo quegli sporchi alieni nel buco d’inferno da cui sono usciti!>>

Il suo tono non pare molto convinto.

<<Prendete questo, brutti bastardi!>> grida Carl Walker. Il suo invece sì.

 

            Ritratto di una donna determinata: il suo nome è Virginia Potts, ma tutti la chiamano Pepper e dopo averla conosciuta non è difficile capire perché. Ne ha fatta di strada da quando era la segretaria privata di Tony Stark, adesso è una manager di successo: da lei dipendono alcune aziende del Gruppo REvolution e le sorti di parecchi lavoratori. È una responsabilità che ha accettato forse con troppo entusiasmo, ma che prende fin troppo sul serio. Dopotutto, con Tony e Rhodey spesso impegnati in altre faccende, qualcuno deve pur impedire che la baracca crolli com’è successo più volte in passato. Sul fronte della vita privata, però, non può dire di aver avuto molte soddisfazioni: un matrimonio fallito alle spalle e nessuna seria relazione nella sua vita. Beh, non è proprio esatto: c’è sempre Tony. Con lui, come, del resto, col suo ex marito Happy Hogan, ci sarà sempre un legame speciale, cementato dal fatto che hanno adottato un bambino insieme: il piccolo Andy, che adesso si stringe a lei in questa stanza speciale della Stark Tower  che le è stato detto, e lei spera davvero che sia così, li proteggerà dall’invasione. Mentre sussurra parole che spera di conforto al bambino, Pepper sa che qualunque cosa succeda non permetterà che gli accada qualcosa. Non è una guerriera, ma non le importa di questo: proteggerà suo figlio a qualunque costo.

            Dall’altra parte della stanza c’è un’altra donna che è stata importante per Tony Stark e forse lo è ancora. Il suo nome è Meredith McCall, primo amore di Tony e madre di un altro dei suoi figli: il ribelle Philip Grant, detto il Corvo. Ha appena iniziato a conoscerlo dopo più di vent’anni di separazione ed ora spera che stia bene e stia lontano dai guai, cosa che, se ha preso da entrambi i genitori naturali, sarà decisamente improbabile.

            Meredith si avvicina a Pepper e le dice:

-Andrà tutto bene… i buoni ce la faranno come sempre.-

-Ammiro la sua calma Mrs. McCall.- replica Pepper.

-Meditazione trascendentale. Lasciando da parte le battute, direi che puoi chiamarmi Meredith… Pepper… dopotutto abbiamo diverse cose in comune io e te.-

-Si, direi proprio di si.-

           

            Flushing, Queens, sede della Stark-Fujikawa. Morgan Stark, il presidente della società, osserva dalla finestra del suo ufficio, lo stesso che un tempo era stato di suo cugino Tony e di suo padre prima di lui, le astronavi Z’Nox sfrecciare nel cielo.

-Bello spettacolo, vero?- interviene Sunset Bain, il Vice Presidente Scienza e Tecnologia.

-Uhm, lo sarebbe se non fossimo in pericolo di vita.- commenta, aspro, Morgan –Sei certa che il sistema di protezione funzioni?-

-Tranquillo, l’ho disegnato io stessa: respingerà ogni attacco alieno.-

-Vorrei avere la tua sicurezza, ma stando alle cose che ho sentito dire su di loro, il livello tecnologico di questi alieni fa sembrare il nostro come quello delle formiche rispetto a noi, se paragonato al loro. È una maledetta seccatura che io sia rimasto bloccato qui al momento del primo attacco… anche se…-

-Anche se…?-

-Nulla.-

            Quello che Morgan non ammetterebbe mai con nessuno è che per quanto abbia paura, e ne ha tanta, questo posto, l’originale sito in cui nacquero le Industrie Stark, ha assunto per lui una grande importanza. Per tutta la vita è stato giudicato solo un debosciato senza spina dorsale, capace solo di sperperare la sua eredità con le donne e col gioco d’azzardo. Tutte accuse vere, deve ammetterlo, ma le cose sono cambiate dopo che il vecchio Kenshiro Fujikawa decise di metterlo a capo delle operazioni della S-F negli USA. Una mossa “politica”, per dimostrare che anche se erano state comprate dai giapponesi, le Stark Enterprises mantenevano un cuore americano. Sorprendentemente per tutti ed in fondo anche per se stesso, Morgan aveva preso sul serio il suo ruolo e si era dimostrato un manager più in gamba del previsto, tanto da essere promosso capo di tutte le operazioni mondiali della società, anche se non erano mancati gli errori. Questo complesso industriale è la sua casa adesso e non vuole abbandonarlo.

-Abbiamo mandato Steel Warrior ad unirsi alla lotta?- chiede.

-Credi che dovremmo farlo?- replica Sunset.

-Ovviamente si: gioverà all’immagine della nostra azienda quando tutto sarà finito.

-Approvo.- interviene Rumiko Fujikawa, la giovane vice presidente esecutiva –Ho appena ordinato alla nostra sede di Yokohama di far intervenire la Brute Force contro gli alieni.-.

-Avresti dovuto avvertirmi, prima.- le si rivolge Sunset Bain –Come responsabile del settore scientifico-tecnologico la Brute Force ricade sotto la mia responsabilità.-

-Non c’era tempo.- replica sprezzante Rumiko.Doveva essere fatto e l’ho fatto.-

-Calmatevi ragazze.- interviene Morgan –Non è il momento di litigare sulle competenze questo.-

            Se gli sguardi potessero uccidere, entrambe le donne sarebbero stecchite in questo momento, pensa Morgan. Ha sempre saputo che quelle due si detestano: accade tra persone indipendenti ed ambiziose. Finora è sempre riuscito ad usare la loro reciproca rivalità per tenerle a bada, ma sa che non conviene affatto sottovalutarle.

 

 

3.

 

 

Dal lato opposto della Baia di Flushing rispetto a dove si trova la sede della Stark-Fujikawa, nella zona del Bronx nota come Clason Point, si trova la sede operativa della REvolution, un gruppo industriale retto con mano di ferro da una sola persona. No, non stiamo parlando di Tony Stark o di Jim Rhodes, niente affatto, parliamo invece della vera spina dorsale della REvolution, senza il cui apporto tutto crollerebbe irrimediabilmente: parliamo di Mrs Bambi Arbogast, il capo del personale che anche nel bel mezzo dell’invasione degli Z’Nox non ha perso il suo piglio che farebbe vergognare un sergente istruttore dei Marines.

Quanto alla donna con cui sta parlando in questo momento … possiamo dire che tra le due se proprio non c’è simpatia, almeno c’è rispetto reciproco. Bethany Cabe, ex investigatrice privata, ex ragazza di Tony Stark ed attuale Capo della Sicurezza della REvolution non si metterebbe mai volentieri contro Mrs. Arbogast a meno che non ci fosse proprio costretta.

-Devo insistere, Mrs. Arbogast…- sta dicendo Bethany -… deve raggiungere il resto del personale nei rifugi.-

            La Arbogast alza le spalle e sbuffa:

-Sciocchezze.- replica –Sarebbe solo una perdita di tempo: quando la crisi sarà passata questo posto dovrà essere efficiente e sta a me assicurarmi che lo sia.-

-Quando la crisi sarà passata potremmo essere fortunate se questo posto non sarà stato abbattuto dagli alieni.- ribatte Beth.

-Gli alieni non mi spaventano… non dopo che ho trattato coi sindacati, perlomeno.-

-Buona risposta… gli alieni non sanno cosa rischiano a mettersi contro di lei.-

-Era sarcasmo quello?-

-Non mi permetterei mai, Mrs Arbogast.-

            I pensieri di Beth corrono a Tony Stark: difficile che si sia tenuto fuori dai guai. Sarà da qualche parte nei panni di Iron Man, poco, ma sicuro. Può solo sperare che non gli accada nulla di male.

 

Ancora da un’altra parte troviamo un altro attore del nostro nutrito cast: il suo nome è Tiberius Stone ed il suo ruolo potremmo dire che è quello del cattivo, se non fosse una definizione un po’ troppo riduttiva. Di recente ha vinto una piccola battaglia con il suo avversario di sempre, Tony Stark, conquistando per se e per la sua socia Justine Hammer un posto nel Consiglio dei Direttori della REvolution. Non ha conquistato la maggioranza solo grazie agli alleati di Tony,[6] ma non se la prende: è solo una piccola battuta d’arresto: i suoi piani continuano e la vittoria definitiva è solo rimandata,

Si rivolge alla donna con lui nel salottino:

-Allora, mia cara Miss Queen, come sta andando con Miss Bergier?-

-Come al solito.- risponde la donna chiamata India Queen (Non è il suo vero nome, ovviamente, ma dopotutto è solo un dettaglio) -La cara Rebecca è completamente nelle mie mani e non sospetta minimamente che sono stata incaricata di sedurla per poterla usare per distruggere la Fondazione Stark.-

-Un compito in cui, ne ero certo, sei riuscita benissimo. Sapevo che le tue doti, chiamiamole così, non avrebbero fallito.-

            Miss Queen sorride.

-È stata la prima volta che ci ho provato con una donna.- risponde –Una sfida affascinante… che ho vinto.-

-Ecco cosa mi piace di te, mia cara: nessuna falsa modestia, ma solo piena consapevolezza di quello che puoi fare, proprio il mio tipo di donna.-

-Come Justine Hammer?-

            Stavolta è Stone a sogghignare.

-Diciamo di si.- risponde.

-Puoi fidarti di lei?-

-Certamente no, ma è proprio per questo che è una sfida affascinante, non è vero?-

            La sola risposta della sua ambigua alleata è un altro sorriso.

 

Il nome del signore è War Machine ed in questo momento sta facendo del suo meglio per tenere fede a quell’appellativo: è una vera macchina da guerra, infatti, quella sta affrontando gli Z’Nox sbaragliando gli avversari che incontra e proteggendo i cittadini dei sobborghi di New York mentre si dirige verso il centro di Manhattan. Non commettete però l’errore di mal giudicarlo: James Rhodes non è una di quelle persone che si beano della violenza, tutt’altro. Per buona parte della sua vita Rhodey è stato un soldato e di guerra ne ha vista fin troppa, quanto basta per averne più che abbastanza. Sa tutto quel che c’è da sapere riguardo alla violenza dell’uomo sull’uomo e ne ha tratto la conclusione che per quanto uno ci provi non riuscirà sfuggire alla violenza sui campi di battaglia come nelle strade. Da parte sua, lui cerca di fare del suo meglio per rendere questo mondo un po’ più sicuro e, com’è nel suo stile, lo fa nel modo più diretto. Del resto è stata proprio questa sua attitudine che l’ha portato ad avere una relazione con una donna bianca infischiandosene dei commenti e delle reazioni. Pensare a Rae Lacoste, la donna che ha deciso di sposare, lo fa sentire meglio. Chissà dov’è adesso? Al sicuro, spera. Quando tutto questo sarà finito, dovrà pensare a questo matrimonio a cui lei sembra tenere tanto. Curioso, visto che l’ha sempre considerata decisamente anticonformista.

Questi pensieri sono accantonati quando Rhodey si rende conto che tutti gli alieni si stanno abbattendo al suolo come mosche, quasi fossero stati colpiti da una forza invisibile che sembra aver risparmiato tutti gli altri presenti. Rhodey non è il tipo da guardare in bocca a caval donato, ma non può fare a meno di chiedersi cosa stia succedendo, poi la vede: una giovane donna che emana una strana aura. Potere mentale allo stato puro; non ha bisogno dei suoi strumenti per capirlo, poi l’aura si spegne e la ragazza si piega sulle gambe e cade. War Machine vira verso di lei. Chiunque sia, ha bisogno del suo aiuto e questo è sufficiente per lui.

 

 

4.

           

 

            Palazzo dei Vendicatori. Non c’è un istante da perdere, pensa Tony Stark indossando la sua armatura di Iron Man.

<<Viz, ci siamo tutti?>> chiede dunque alla Visione.

<<Abbiamo radunato il maggior numero di Vendicatori.>> conferma il sintezoide <<Più qualche altro prezioso aiuto. Manca solo….>>

<<La branca Ovest. Li contatto io.>>

Così l’industriale si mette in comunicazione con l’altra costa degli Stati Uniti, attivando nel contempo le communicard del secondo team di Vendicatori. A rispondergli è Scarlet.

<<Wanda, vedo che ti sei ripresa.>> nota Tony <<Mi fa piacere. Lì con te ci sono….>>

-Sono appena tornati.- annuisce Scarlet.

La donna si allontana dal monitor, per non far vedere al suo compagno di squadra l’attimo di debolezza che la coglie subito dopo. Deve essere successo qualcosa… qualcosa che le sfugge, qualcosa di sinistro. Qualcun altro però nota la sua stanchezza.

-Tutto bene Wanda?- le chiede She-Hulk.

-Certo.- risponde Scarlet -Non devi preoccuparti, Jen.-

Non me la racconti giusta, amica mia, pensa tra sé She-Hulk, ti sta succedendo qualcosa e forse nemmeno tu sai cosa. E se devo giudicare dagli sguardi dei miei compagni, direi che la pensano come me.

-Iron Man vuole parlare a tutti, subito- dice intanto Wanda e Jen annuisce, ci sarà tempo più tardi per le domande.

Poco dopo il monitor della sala è acceso e su di esso compare l’immagine di Iron Man.

-Ok, testa di ferro…- gli si rivolge Hulk -… non perdere tempo e dacci le brutte notizie.-

<<Brusco come sempre Hulk, o devo chiamarti Joe Fixit?>> gli risponde il Vendicatore Dorato <<In ogni caso hai ragione: anche se gli Z’Nox sono stati sconfitti, ci sono davvero brutte notizie. Vi darò i dettagli in seguito. Per ora vi basti sapere che c’è bisogno di tutti voi qui a New York e senza indugio.>>

La comunicazione viene interrotta e Tony si prepara a calcolare le giuste coordinate per il teletrasporto. All’improvviso però irrompe War Machine, il quale porta tra le sue braccia la figura apparentemente esile di una ragazza.

<<Amico mio...>> esordisce James Rhodes <<… non conoscevo questa ragazza, ma i miei database mi hanno rivelato la sua identità. A quanto pare ha già collaborato coi Vendicatori.>>

Tony la riconosce subito. E come potrebbe non riconoscere la sua sorella mai nata?

<<Christine Stark.>> dice a War Machine <<Una mia parente, se così vogliamo definirla, proveniente da una dimensione alternativa. Mi pare che il suo nome in codice sia… Powermind, adesso non ricordo bene. Ma cosa ci fa qui? Dove l’hai trovata?>>

<<A pochi isolati dal Palazzo, era svenuta come se si fosse sottoposta ad un tremendo sforzo.>>

<<Nick Fury ci ha confermato che una tremenda onda psichica si è generata vicino alla nostra base. Che sia stata lei? Quanto sarebbe grande la portata dei suoi poteri, se questo fosse vero?>>

Come se fosse stata richiamata, Christine apre in quel momento gli occhi.

-Oh, fratello, sei tu.- esclama e Tony non si preoccupa di correggerla. -C’è un pericolo, un tremendo pericolo….-

<<Sì, Christine, lo sappiamo. Tu ora riposati, ci pensiamo noi. Al mio ritorno parleremo, va bene?>>

Ancora provata dal tremendo sforzo di poco fa, Christine annuisce prima di perdere nuovamente i sensi.

<<Jarvis, occupatene tu e non perderla di vista.>> si raccomanda Tony <<Quanto a noi due, amico, subito in sala riunioni.>>

E così Iron Man e War Machine sono gli ultimi ad entrare in una stanza dove sono già presenti She-Hulk, D-Man, Starfox, Polaris, Fulmine Vivente, Hulk, Visione, Occhio di Falco, Vedova Nera, Quicksilver, Ant-Man, il Golia Nero, Namor, la Torcia Umana originale, Capitan America, Falcon, Doc Samson, Vagabond, Atlas, Rogan.

-Un gruppo davvero variegato- commenta l’arciere.

-Sono felice del fatto che questa vicenda abbia sancito la prima collaborazione tra i Kree e i terrestri- dichiara Rogan -Avrei voluto avvenisse però in circostanze meno tragiche.-

<<Non c’è stata alcuna tragedia, invece.>> afferma Visione <<Ho appena ricevuto la stima delle vittime. Zero.>>

-Cosa?- È praticamente un coro.

<<Zero vittime. Nemmeno un casuale infarto. Solo un paio di feriti gravi, ma per i quali i dottori si dichiarano ottimisti. Mai era capitato una cosa del genere.>>

-Perché eravamo preparati.- azzarda Bruce Banner -E coordinati. Nessuna invasione aliena di vecchio stampo potrà mai più avere successo. E non ha favorito quegli alieni l’essersi concentrati su centri abitati pieni di superesseri.-

<<Infatti è un atteggiamento strano.>> concorda Viz <<Che di sicuro nasconde dietro qualche oscura motivazione: dobbiamo scoprirla.>>

-E se ci fosse un altro attacco?- chiede Ant Man.

-I Fantastici Quattro, il Battaglione V, gli S.T.A.R.S., i Protettori dell’Universo, per non parlare dello S.H.I.E.L.D. e delle forze armate convenzionali delle nazioni terrestri: la Terra è ben difesa.-

<<A dopo i dibattiti filosofici, Visione.>> lo interrompe Iron Man <<Ho appena ricevuto le coordinate. Tesseratto attivato. Partenza tra: tre, due, uno...>>

Ed in un lampo bianco ventidue eroi scompaiono.

 

L’Howard Stark Memorial Hospital sorge nel Lower East Side di Manhattan ed è uno dei più importanti di New York ed è finanziato per la maggior parte dalla Fondazione Maria Stark, non è, pertanto, una coincidenza se il Direttore Esecutivo della suddetta fondazione, Harold Joseph Hogan, altrimenti detto “Happy”, vi si trova ricoverato dopo essere stato gravemente ferito a causa di un supercriminale.[7]

Attualmente le condizioni di Happy sono in netta ripresa e considerato il suo temperamento sarebbe un problema tenerlo a letto se non fosse per il semplice fatto che le sue gambe si rifiutano, almeno per il momento, di sostenerlo.

Allora, dottoressa…- chiede Happy -… qual è il triste verdetto?-

-Non è per niente triste.- replica la dottoressa Jane Foster Kincaid –Non ci sono danni permanenti e con il giusto tempo ed un’adeguata fisioterapia si riprenderà perfettamente.-

-Uhm, questa sì che è una splendida notizia.-

-Non si direbbe a vedere la sua faccia.-

-Non mi conosce abbastanza, dottoressa, questa è la mia migliore espressione di gioia sconfinata.-

-Uh… non voglio vederla quando è triste, allora. Verrebbe da chiedersi perché l’abbiano chiamata Happy.-

-Perché sono un grande allegrone, non l’aveva capito?Cambiando discorso… notizie di Tony?-

-Nessuna, ma considerata l’invasione in atto, c’è da scommettere che sarà da qualche parte nei panni di Iron Man.-

Per non parlare di Eddie e gli altri, pensa Happy, se non fossi ferito sarei con loro adesso ed è proprio dove vorrei essere, maledizione. Beh, dovunque voi siate, buona fortuna ragazzi.

 

Spazio. Poco prima.

<<Ecco, sono riuscito a creare una breccia!>>  annuncia Michael O’Brien.

Lui, Eddie March e Carl Walker si precipitano all’interno del foro nel rivestimento del pianeta Z’Nox creato dall’ex Guardiano. Riescono così ad entrare all’interno del pianeta viaggiante ed è come trovarsi di fronte ad un edificio dove tutto è stato ingrandito. Computer, armi, attrezzature… tutto sembra voler sovrastare i tre eroi, che rimangono paralizzati di fronte a questa vista.

Non lo restano però a lungo in quanto subito dopo vengono attaccati da un manipolo di Z’Nox.

 -Terrestri.- dice uno di loro con tono tetro -È inutile che combattiate, la vostra fine è segnata. Tra venti minuti il nostro pianeta comincerà a far sentire i suoi effetti sul vostro mondo. Non avete scam….-

Carl Walker lo mette a tacere con un raggio repulsore.

<<Mai sopportato chi spara cazzate.>>

-Pensate davvero di poter sopravvivere?- li canzona un altro -Siete tre contro un milione.-

<<Solo un milione? Pensavo di più.>> ironizza O’Brien.

<<Sì, noi sopravviveremo. La Terra sopravviverà.>> dichiara spavaldo Eddie March.

-E cosa te lo fa pensare, terrestre?-

<<Attenzione, attenzione>> emerge in quel momento la voce di un computer <<Intrusi sul ponte Tre. Ripeto, intrusi sul ponte Tre.>>

<<Sopravviveremo perché abbiamo potenti alleati al nostro fianco.>> replica Eddie <<Alleati che valgono molto più di cento, dieci, mille milioni di voi! >>

Ora sì che il suo tono è più convinto. Certo, per quanti siano i suoi alleati, saranno sempre troppo pochi contro un mondo intero, ma se anche il destino avesse deciso che questo è il suo ultimo combattimento, non potrebbe avere alleati migliori e poi… chi può dire che non vinceranno?

Poco più in là si ode una voce con un tono non propriamente umano, ma con un timbro deciso.

<<Attaccate per la Terra, gente.>>  incita Visione <<Vendicatori Uniti!>>

 

 

CONTINUA SU VENDICATORI ANNUAL #3.

 

 

NOTE DEGLI AUTORI

 

 

            Questo annual, scritto a quattro mani e che speriamo abbiate apprezzato, continua ad approfondire il dietro le quinte di eventi narrati su Vendicatori #66. In questo caso, dal punto di vista dei protagonisti e comprimari della serie di Iron Man. Pochi appunti:

1)       La sequenza del prologo riporta pressoché parola per parola due sequenze estratte da Vendicatori #64 e 65 senza variazioni di rilevo. Il colloquio tra Tony Stark e Bruce Banner è estratto, invece, da Hulk #15, mentre quello tra i Vendicatori Est ed Ovest nel finale è estratto, pressoché integralmente, da Vendicatori Costa Ovest annual #1.

2)       Dal punto di vista della continuity, gli eventi di quest’episodio si svolgono praticamente in parallelo a quello di Vendicatori #66, Capitan America Annual #1, Avengers Icons #38, Hulk #15, Vendicatori Costa Ovest Annual #1 e sono da situare, assieme a Vendicatori #61/65 ed ai successivi Vendicatori Annual #3 e Vendicatori #67/70 tra i capitoli 2 e 3 di Iron Man #35

3)       L’apparizione del Professor X avviene tra X-Men #19 e 20. Quella di Reed Richards, ovviamente, dopo Fantastici Quattro #26.

E con questo è tutto, vi rimandiamo alla lettura di Vendicatori Annual #3 per la conclusione della vicenda degli Z’Nox, ma non dimenticate di continuare a leggere sia Iron Man, che i Vendicatori per ulteriore divertimento. -_^

 

 

Fabio & Carlo.

 

 

APPENDICE

THE OFFICIAL HANDBOOK OF THE MIT UNIVERSE:
IRON MAN

di CARLO MONNI

 

 

I PROTAGONISTI

 

 

IRON MAN I (Anthony Edward Stark): il personaggio titolare della serie. Appartenente all’alta borghesia di Long Island, miliardario, industriale, inventore, playboy, avventuriero, Tony è tutto questo, ma anche molto di più. Nei panni di Iron Man è un supereroe che veste una sofisticata armatura da lui stesso disegnata e realizzata; al tempo stesso è un uomo d’affari spesso spietato e talvolta cinico che fatica a trovare un equilibrio in una vita privata veramente molto complicata.

 

WAR MACHINE (James Rupert Rhodes “Rhodey”): ex ufficiale dei Marines, ex pilota personale di Tony, suo amico fidato ed attuale Presidente ad Interim della Revolution; ha svolto il ruolo di Iron Man per qualche tempo per poi assumere quello di War machine, indossando un’armatura basata sul design di quella di Iron Man, ma con armamento più offensivo. Attualmente è considerato un fuorilegge ricercato, ma in segreto aiuta sia Tony che I Vendicatori nelle loro battaglie.

 

LA LEGIONE DI FERRO: i quattro uomini che attualmente si alternano a Tony nel ruolo di Iron Man.

 

Harold Joseph “Happy” Hogan (Iron Man II): l’amico forse più fidato di Tony, suo ex autista ed attualmente capo della Fondazione Maria Stark. Ex pugile, testardo come un mulo, ma dotato di gran cuore, è stato sposato con Pepper Potts.

 

Edward “Eddie” March (Iron Man III): ex pugile di colore, amico di Happy, era un fervente ammiratore di Iron Man. In passato ha avuto problemi per una sorta di edema cerebrale che è stato rimosso chirurgicamente e pare completamente guarito.

 

Michael “Mike” O’Brien (Iron Man IV): ex poliziotto di origine irlandese, ha avuto una precedente esperienza come capo dei Guardiani della Volta, usando un’armatura disegnata dal suo defunto fratello Kevin. Dopo un iniziale malinteso è diventato amico di Tony ed ha accettato di essere uno dei portatori dell’armatura. Contemporaneamente lavora come Capo della Sicurezza per la Stark Solutions.

 

Carl Walker (Clayton Wilson/Iron Man VI):  ex supercriminale redento, ha finto la propria morte e con l’aiuto di Tony ha assunto una nuova identità come Ingegnere Capo della Barton Electronics, una sussidiaria californiana della Stark-Fujikawa.

 

 

I COMPRIMARI

 

 

Virginia Ann “Pepper” Potts: ex segretaria di Tony ed ora Presidente della Stark Solutions e top manager del Gruppo REvolution. È stata, per anni, innamorata di Tony, ignara che anche lui provava per lei gli stessi sentimenti. Alla fine ha sposato Happy Hogan, ma dopo diversi anni il matrimonio è finito con un divorzio che li ha, comunque, lasciati amici. Assieme a Tony ha adottato un bambino,  Andy, figlio di una vecchia amica di Tony morta di parto. È la maggiore confidente di Tony e tra loro permane un’attrazione non dichiarata.

 

Meredith McCall: primo amore di Tony di quando entrambi avevano 16/17 anni e furono brutalmente separati dai rispettivi genitori, rivali in affari. Di recente hanno scoperto di avere un figlio ormai adulto. Dopo un periodo di tempo passato in Giappone, Meredith è tornata a New York ed abita temporaneamente nell’attico di Tony alla Stark Tower.

 

Joanna Nivena Finch: ex fidanzata di Tony da cui, come è stato rivelato di recente, ha avuto una figlia. Vive a Chicago con il marito, l’armatore Howard Finch, ed i figli.

 

Bethany Cabe: un’altra delle tante ex ragazze di Tony, ex investigatrice privata ed attuale Capo della Sicurezza della REvolution.

 

Bambi Arbogast: capo del personale della REvolution ed assistente privata di Tony si considera l’asse portante dell’impero finanziario di Tony e probabilmente ha ragione.

 

Rebecca “Rae” Lacoste: per molti versi la tipica ragazza di successo della California, si è dimostrata tutt’altro che tipica in molte occasioni, per esempio quando ha chiesto a Rhodey di sposarla. Attualmente ricopre l’incarico di Vice Presidente addetto alle Pubbliche Relazioni della REvolution.

 

Philip Grant, “Corvo”: figlio naturale di Tony e Meredith, fino a pochi mesi fa ignorava la vera identità dei suoi genitori. Piccolo genio dell’elettronica, hacker senza pari, deve adattarsi alla sua nuova situazione di membro di quella elite che aveva sempre combattuto. Sempre in bilico fra legalità ed illegalità e con più di un pizzico di amoralità nel carattere, è più simile a Tony di quanto ammetterebbe mai.

 

Katherine “Kathy” Finch: figlia naturale di Tony  e Joanna Nivena, per i primi 11 anni della sua vita ha creduto di essere figlia di Howard Finch, il marito di sua madre. Scoprire la verità è stato un trauma che sta faticosamente superando.

 

Anderson Anthony Howard “Andy” Stark (Timothy Anders/Andy Lowell): figlio di Gretl Anders, alcolizzata conosciuta da Tony mentre anche lui era in preda all’alcolismo ed entrambi vagavano senza fissa dimora per le strade di New York. Fu lo stesso Tony ad aiutare Gretl a partorire ed a proteggere il neonato durante una furiosa tempesta di neve. L’esperienza dette a Tony la forza di smettere di bere. Recentemente Tony assieme a Pepper ha adottato il piccolo che inizialmente chiamato Timothy ha cambiato legalmente il suo nome in quello di Anderson (da Anders’son, figlio di Anders) Stark.

 

Howard Finch Sr.: ricco armatore di Chicago è il marito di Joanna Nivena ed ha fatto da padre alla di lei primogenita, Kathy, in realtà figlia di Tony Stark. La sua gelosia di Tony per l’affetto di Kathy e per l’inevitabile rapporto creatosi con Joanna sta mettendo a dura prova il suo matrimonio  e potrebbe creare problemi seri in futuro.

 

Howard “Howie” Finch Jr: Figlio di Howard Sr e Joanna e fratello minore di Kathy alla sua giovane età si trova preso nel mezzo di cose molto più grandi di lui.

 

Morgan Stark: cugino di Tony è stato per lungo tempo la pecora nera della famiglia, sperperando la sua eredità tra gioco, alcool e belle donne e mettendosi spesso nei guai con figure legate al crimine organizzato o al mondo dei supercriminali. Attualmente è Presidente della Stark-Fujikawa

 

Kenshiro Fujikawa: è il patriarca della famiglia Fujikawa, maggiore azionista della Stark-Fujikawa. Uomo ancora legato alle antiche tradizioni del suo paese, dotato di un forte senso dell’onore.

 

Kenzo Fujikawa: figlio ed erede di Kenshiro è più aperto verso l’occidente ed è dotato di una mente pragmatica.

 

Rumiko Fujikawa; figlia di Kenzo e nipote di Kenshiro, ribelle alle tradizioni familiari, ha, però, accettato di occuparsi degli affari di famiglia come Vice Presidente Esecutivo della Stark-Fujikawa, ruolo dove continua a manifestare una decisa indipendenza, per non parlare della sua vita privata. È stata legata sentimentalmente a Tony ed ha una sorta di relazione “aperta” con Morgan.

 

Ling McPherson: ex socia di Bethany Cabe, di ascendenza mista irlandese e cinese è l’attuale Responsabile della Sicurezza della Stark-Fujikawa.

 

Isobel Aguirre & Gordon Clay: rispettivamente cronista e fotoreporter del settimanale Now sono sempre a caccia di scoop e questo rischia di metterli spesso nei guai.

 

 

I NEMICI

 

 

Il Mandarino: è il nemico storico di Iron Man. Orientale dotato di dieci anelli dai poteri mirabolanti si è  più volte scontrato con Iron Man ed è certo che prima o poi tornerà a minacciare lui ed il mondo.

 

Justin Hammer: spietato ed amorale finanziere britannico è un nemico soprattutto di Tony Stark di cui è rivale in affari. I suoi metodi sono spesso illegali ed una delle sue attività collaterali è il finanziamento di supercriminali in cambio di una percentuale sui profitti derivanti dalle loro imprese criminose.

 

Justine Hammer: figlia del precedente, è tanto bella quanto priva di scrupoli. Di recente si è affiancata al padre nelle sue attività sia legali che illegali.

 

Sunset Bain: fondatrice della Baintronics ed attuale Vice Presidente del settore Ricerca e Sviluppo della Stark-Fujikawa, segue una personale agenda che coinvolge attività illegali ufficialmente non conosciute dal resto della dirigenza della società.

 

Ruby Thursday: sotto le spoglie dell’assistente personale di Sunset si nasconde una pericolosa supercriminale che al posto della testa ha una malleabile sfera color rosso rubino dotata di varie capacita, molte delle quali ancora da scoprire. .

 

Mida (Mordecai Midas): finanziere greco ossessionato dall’idea di diventare l’uomo più ricco del mondo. Considera Tony Stark uno dei suoi più pericolosi rivali ed ha tentato più volte di impadronirsi delle sue aziende e lo rifarà.

 

Spymaster e l’Elite dello Spionaggio: commando specializzato in spionaggio industriale ed atti di sabotaggio, lavora per il miglior offerente.

 

Lo Spettro: questo misterioso supercriminale dotato di vari poteri tra cui l’intangibilità e l’invisibilità, forniti dal suo costume, odia le grandi corporazioni ed è specializzato in atti di sabotaggio. Accetta incarichi anche da terzi, ma è considerato non affidabile.

 

Tiberius Stone: capo delle King Enterprises e della Alchemax. Odia gli Stark da quando suo padre fu rovinato finanziariamente dal padre di Tony e finì col suicidarsi mentre sua madre finiva in una clinica per malattie mentali. Ha giurato di impadronirsi di tutto ciò che appartiene a Tony, ma per ora  ha ottenuto solo vittorie marginali.

 

Steel Warrior: questo guerriero la cui armatura è stata ricavata dai disegni di Tony Stark riveduti e corretti da Sunset Bain e dal suo staff, è un amico o un nemico?? Solo il tempo potrà dirlo con certezza, la sola cosa certa è che nasconde un segreto, ma qual è?

 

 

LE ARMATURE

 

 

            Nella sua carriera Iron Man ha usato diversi tipi di armature, che a volte differiscono per alcuni dettagli o per l’equipaggiamento, pur mantenendo un comune design di base. Vediamole in sintesi.

 

Modello 1: l’originale armatura grigia costruita con ciò che Tony Stark ed il suo compagno di prigionia, il Prof Yinsen avevano a disposizione. Primitiva, rozza, ma non per questo meno efficace. Prima apparizione: Tales of Suspense #39 (Devil, Corno, 23).

 

Modello 2: identica nell’aspetto al modello 1, ma in realtà più leggera e maneggevole e molto più sofisticata specie nella qualità dell’armamentario. È stata costruita da Tony subito dopo il suo ritorno negli USA come sostituta del prototipo originale. Originariamente grigia, è stata ridipinta successivamente in oro. Prima apparizione: Tales of Suspense #40 (Devil, Corno, #24).

 

Modello 3: la prima rossa ed oro. In lega molto più leggera e decisamente più agile e facile sia da portare, che da indossare. Caratterizzata dall’elmetto a punta e dal disegno a raggiera del blocco pettorale. Prima apparizione: #48 (Devil, Corno, #32).

 

Modello 4: scompare la raggiera sul pettorale che diventa un blocco unico. L’elmetto non è più a punta, ma caratterizzato da una coroncina di bulloni. Prima apparizione: Tales of Suspense #54 (Devil, Corno, #38).

 

Modello 5: sostanzialmente identica al modello 4 a parte i bulloni sull’elmetto, tanto che forse non si può considerare un modello a parte, ha rappresentato l’armatura base, altrimenti detta  classica, sino a tempi più recenti e su questo modello si sono innestati tutti i cambiamenti di tecnologia ed armamento successivi, con poche differenze di look (come, per breve tempo l’innesto di un naso sull’elmetto). Prima apparizione: Tales of Suspense #66 (Devil, Corno, #51).

 

Modello 6: chiamata anche Silver Centurion. Rappresenta il primo serio distacco dal design tradizionale sia per il look, che per i colori, dove l’argento soppianta l’oro. Usata da Tony per la prima volta dopo la sua seconda crisi dell’alcoolismo. Prima apparizione Iron Man Vol 1° 200 (Inedito).

 

Modello 7:  un design più classico ed un armamentario ulteriormente aggiornato. Prima apparizione Iron Man Vol 1° #231 (Iron Man, Play Press, #15).

 

Modello 8/War Machine Modello 1:  design di base classico, ma con un look più „militare“ e di colore nero ed argento; armamento leggero, ma studiato per modalità più aggressive di quelle tradizionali, un’armatura da guerra, appunto. Prima apparizione Iron Man Vol 1° #281 (Iron Man Miniserie, Marvel Italia, #1).

 

Modello 9: design molto simile al Modello War Machine, a parte alcuni dettagli e l’elmetto. Usata da Tony mentre era completamente paralizzato e da lui non indossata, ma controllata tramite un congegno di telepresenza. Prima apparizione Iron Man Vol 1° #290 (Iron Man Miniserie, Marvel Italia, #3).

 

Modello 10:  la cosiddetta armatura modulare, usata da Tony dopo  aver riconquistato l’uso delle gambe sino alla crisi della “Traversata”. Prima apparizione Iron Man Vol 1° #300 (Iron Man Miniserie, Marvel Italia, #5).

 

Modello 11:  usato da Tony mentre era sotto il controllo di Immortus durante il periodo “Traversata”. Look simile all’armatura “classica”, ma molto più aggressivo. Prima apparizione Iron Man Vol 1° #319 (Iron Man & I Vendicatori #8).

 

Modello 12: detta anche “Iron Boy”, usata dal giovane Tony Stark alternativo nel periodo post “Traversata”. Molto simile alla “classica” Prima apparizione Iron Man Vol 1° #325 (Iron Man & I Vendicatori #14).

 

Modello 13:  l’armatura de “La rinascita degli Eroi”  Prima apparizione Iron Man Vol 2° #1 (Iron Man & I Vendicatori #19).

 

Modello 14: usata dopo “Il ritorno degli Eroi” ha un look che si ispira a quello del modello 3. Modulare, richiamabile con controllo a distanza e capace di riassemblarsi da sola direttamente su chi deve indossarla Prima apparizione Iron Man Vol 3° #1 (Iron Man & I Vendicatori #31).

 

Modello 15:  adottato dopo che Tony ha perso una delle sue precedenti armature nella Terra Selvaggia Look non dissimile dal modello precedente, ma senza l’elmetto a punta. Dotata di software molto più veloce del precedente e di alcuni “gadget” in più. Prima apparizione. Iron Man MIT #9.

 

Modello War Machine Modello 2: l’armatura usata da Jim Rhodes quando è tornato ad essere War Machine. Look sostanzialmente simile al modello 1, salvo dettagli minori e  software dell’Iron Man Modello 14. Prima apparizione Iron Man MITA #5. Nota: la seconda armatura usata da Rhodey a partire da War Machine Vol 1° #18 (Iron Man & I Vendicatori #6) era in realtà un artefatto alieno senziente e non è stata disegnata da Tony, non viene, quindi, contata, così come, per gli stessi motivi, pure la versione dell’armatura usata da Parnell Jacobs ed apparsa per la prima volta in Iron Man Vol 3° #11 (Iron Man & I Vendicatori #41), perché si tratta del modello 1 ridisegnato da Sunset Bain e Stuart Clarke. Potremmo chiamarla 1/bis. -_^

 

War Machine Modello 3: l’attuale armatura usata da James Rhodes. Di fatto il Modello 3 con una versione personalizzata del software dell’Iron Man Modello  15. Prima apparizione Iron Man MITA #9.

 

Armature speciali: si tratta di versioni speciali dell’armatura base ed utilizzate appositamente  in situazioni specifiche. Tra queste ricordiamo: l’armatura spaziale, versione dotata, tra le altre cose, di un impianto di riciclaggio dell’ossigeno, di un sistema di propulsione sganciabile in grado di generare la spinta necessaria a superare la velocità di fuga e l’armatura cosiddetta Hulkbuster, studiata per uno scontro con Hulk.

 

 

I LUOGHI

 

 

La Stark Tower: situata nel quartiere di Midtown a Manhattan è la sede della società personale di Tony, la Stark Solutions, e della Fondazione Maria Stark, oltre che degli appartamenti privati di: Tony (Attico), Jim Rhodes e Rae Lacoste, Rebecca Bergier  e Pepper Potts

 

Flushing, Queens, New York. Situato sul lato Est della Baia di Flushing sorge il complesso operativo e sede principale americana della Stark-Fujikawa, proprio nello stesso luogo in cui era la sede di uno dei predecessori della Stark-Fujikawa: le Stark Industries/Stark International/Stane International.

 

Clason Point, Bronx, New York:  proprio sul lato opposto della Baia di Flushing sorge il complesso industriale della Revolution, quasi una sfida alla Stark-Fujikawa.

 

Ambrose Building. Sede della Fondazione Taylor, ma anche del Consiglio dei Direttori della Stark-Fujikawa. Si trova a Midtown, Manhattan, non molto distante dal grattacielo Citycorp.

 

Southampton, Suffolk County, Long Island, New York: culla della famiglia Stark vi si trova la tenuta di famiglia, oggi di proprietà di Morgan Stark che ne ha fatto la propria residenza.

 

 

LE SOCIETÀ

 

 

Stark Solutions: la società di consulenza aziendale e finanziaria di Tony Stark, attualmente diretta da Pepper Potts.

 

REvolution: il gruppo di imprese creato da Dwayne Taylor, Presidente del Consiglio dei Direttori, Danny Rand e Tony Stark che mantiene la carica di Vice Presidente del Consiglio e Capo Designer dopo essersi dimesso da tutte le altre cariche operative. Candidato alla sua successione come Presidente del gruppo è Jim Rhodes.

 

Stark-Fujikawa: società nata dalla fusione tra la Fujikawa International, società giapponese e le Stark Enterprises in un periodo in cui Tony era creduto morto. Al suo ritorno Tony ha scelto di non reclamare le sue  azioni e dichiarare nulla la  fusione.

 

Fondazione Maria Stark: organismo indipendente da tutte le società di cui sopra che fra le sue tante attività finanzia il gruppo di supereroi noto come i Vendicatori. Il suo attuale Direttore Esecutivo è Happy Hogan.

 

Vizer Pharmaceutical: compagnia farmaceutica controllata dalla REvolution con sede a Los Angeles. Il suo presidente è il noto neurochirurgo Erica Sondheim.

 

Williams Innovations: altra controllata della REvolution specializzata in sistemi elettronici ed informatici, con sede a San Francisco in California. Suo Presidente e CEO è Simon Williams, alias Wonder Man.

 

Barstow Electronics: controllata della Stark-Fujikawa con sede nella zona di Los Angeles. Vi lavora Iron Man VI alias Carl Walker.

 

Hammer Incorporated: la holding finanziaria di Justin Hammer, paravento anche dei suoi affari illegali.

 

King Enterprises: la holding finanziaria di controllo dei vari interessi di Tiberius Stone.

 

Alchemax: società nata dalle ceneri del settore chimico della Roxxon Oil e posseduta in Joint Venture da King Enterprises e Hammer Inc. Tiberius Stone ne è Presidente e Justine Hammer Vice Presidente.

 

Roxxon Oil: società petrolifera un tempo nota come l’incarnazione della “malvagità societaria” dopo un periodo di amministrazione controllata è guidata in acque più tranquille da Arthur Dearborn.

 

 

            E con questo è tutto. Ci sarebbe probabilmente molto altro da dire, ma non c’è forse spazio abbastanza. Se volete saperne di più sui nostri personaggi, non vi resta che leggere la serie di Iron Man e speriamo proprio che vi divertirete nel farlo.

 

 

Carlo

 

 

 



[1] Come visto negli ultimi episodi dei Vendicatori a partire dal #61.

[2] Ovvero una versione aggiornata di quella usata in “Operazione Tempesta nella Galassia” (Carlo lo Storico -_^).

[3] Per indagare sulla presunta apparizione di un nuovo Forza, come visto nei recenti racconti d’appendice dei Vendicatori.

[4] Come mostrato in Iron Man #34/35.

[5] Come visto in anche in Hulk#15.

[6] Come visto in Iron Man #34/35.

[7] Firebrand. Come visto in Iron Man #30.